Dal 2 gennaio 2025 cambia il settore degli affitti brevi con l’introduzione dell’obbligo di CIN, Codice Identificativo Nazionale.
Il Codice Identificativo Nazionale è obbligatorio per tutte le strutture ricettive e gli immobili con affitti brevi. Non finisce, qui. Ci sono altri adempimenti fiscali da conoscere per evitare sanzioni. Si tratta di un’azione molto semplice, bisogna solo ricordare di metterla in atto al momento giusto.
I proprietari di immobili locati con contratti di affitto breve hanno avuto mesi di tempo per adeguarsi alla nuova normativa. Ora non c’è più tempo, dal 2 gennaio chi non esporrà il Codice Identificativo Nazionale della struttura ricettiva o dell’appartamento affittato sarà sanzionato. Il CIN è un codice che identifica gli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche che vengono pubblicizzati. Deve essere esposto all’esterno della struttura e deve essere indicato in ogni annuncio promozionale.
Ad assegnare il CIN il Ministero del Turismo previa richiesta dei proprietari, gestori o titolari degli immobili tramite portale dedicato (bdrs.ministeroturismo.gov/it a cui si accede con credenziali digitali SPID oppure Carta di Identità Elettronica). Chi non ha ancora ottemperato l’obbligo rischia sanzioni di importo variabile tra 500 e 5 mila euro. Le multe scattano non solo per non aver fatto richiesta di Codice Identificativo Nazionale ma anche qualora non si esponesse il CIN correttamente. C’è un altro adempimento fiscale, poi, che gli interessati dovranno soddisfare.
La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità in relazione agli affitti brevi. Il Codice Identificativo Nazionale dovrà essere riportato nelle dichiarazioni fiscali diventando un elemento chiave degli adempimenti fiscali. Il CIN dovrà obbligatoriamente essere inserito nella Certificazione Unica che i portali online rilasciano ai locatori e questi dovranno includerlo nella dichiarazione dei redditi.
In più gli intermediari avranno l’onere di trattenere le ritenute fiscali associandole direttamente al Codice della struttura/appartamento. In questo modo la tracciabilità dei flussi finanziari sarà più semplice. Il fine dell’introduzione del CIN, infatti, è proprio quello di rafforzare i controlli fiscali e semplificare i flussi informativi tra contribuenti, intermediari e Fisco.
L’Agenzia delle Entrate potrà effettuare veloci verifiche e individuare incongruenze tempestivamente per procedere ad accertamenti mirati. Il nuovo sistema si stima possa fruttare entrate fiscali per 88 milioni di euro all’anno riducendo drasticamente il fenomeno delle strutture ricettive fantasma o con dichiarazioni reddituali fallaci. Nulla sfuggirà al controllo delle autorità fiscali e anche i Comuni avranno un ruolo in questo monitoraggio segnalando all’AdE eventuali attività sospette.
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