È il grande dilemma che crea ogni volta un gran dibattuto su chi abbia ragione: ma si dice arancino o arancina? Stavolta a rispondere è direttamente l’Accademia della Crusca.
È uno dei piatti simbolo della buona cucina siciliana, ma è anche lo street food che crea più scompiglio quando lo si deve nominare. Da una parte della Sicilia è femmina e dall’altra è maschio, ma quindi si dice arancina o arancino?
È il dilemma dei dilemmi in Sicilia con gli abitanti che proprio non riescono a mettersi d’accordo sul genere di questo famosissimo piatto amato orami in tutti Italia è anche all’estero. Nella parte occidentale dell’isola, da Palermo a Trapani, si dice arancina al femminile, mentre nella parte orientale, quella del catanese per intenderci, il termine si tramuta al maschile.
Per altro a Catania è provincia, gli arancini prendono anche la più famosa forma conica che vuole ricordare quella dell’Etna, a sottolineare ancora di più la radice maschile del termine. Ma chi ha davvero ragione? A rispondere, provando ad eliminare ogni dubbio e diatriba, è stata addirittura l’Accademia della Crusca.
Il genere di questa preparazione è uno di quei dibattiti le cui radici affondano nella cultura popolare stessa dell’Italia e in questo caso della Sicilia, va da sé allora che è anche un tipo di dibattito che probabilmente non finirà mai, perché ognuno vuole le sue ragioni, anche se a volerla dire tutta, tutti hanno ragione.
E a dire che tutti hanno ragione non siamo noi di Fancityacireale.it, ma la massima istituzione italiana ed europea in questioni linguistiche. L’Accademia della Crusca, infatti, dice nessuno sbaglia e in un lungo articolo di qualche tempo fa ha sottolineato come entrambi i generi sono ammessi, seppur quello femminile sia formalmente più corretto.
Che significa questo? Che nella lingua scritta sarebbe più corretto riferirsi al piatto con il termine arancina, ma il parlato sappiamo che è tutt’altra cosa e allora va bene anche usare i termini al maschile di arancino o arancini. Il motivo della correzione femminile? È molto più intuibile di quanto si possa pensare; la Crusca, infatti, ricorda che il “timballo di riso deve il suo nome all’analogia con il frutto rotondo e dorato dell’arancio cioè l’arancia“.
Il termine al femminile arancina sarebbe allora il più corretto, ma la stessa Crusca sottolinea che una risposta univoca non è possibile e questo perché nel dialetto siciliano (ma non solo) il frutto dell’arancio è maschile, di conseguenza entrambi i generi possono essere utilizzati correttamente.
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