Fine anno uguale tempo di bilanci ma anche previsioni per l’anno che verrà. In un mondo nel pieno dei cambiamenti, cosa dovremmo aspettarci dal 2025? Le previsioni degli esperti non sono poi così rosee.
La curiosità verso l’anno che ci attende è intrinseca di questo preciso momento dell’anno, quando passato il Natale non resta che attendere il Capodanno. Salutare il vecchio per fare spazio al nuovo e accogliere tutto quello che ci riserva. Certo c’è da dire che, a livello globale almeno, gli ultimi 5 anni non sono stati poi così semplici e neanche le previsioni per il 2025 lo sono.
Una volta per le previsioni sull’anno in arrivo ci si affidata ad analisti esperti di finanza o quanto meno si chiedeva un parare a storici e sociologi perché, come sottolineava Gianbattista Vico, la storia dell’umanità è fatta di corsi e ricorsi storici, partiamo cioè (riassumendo in maniera semplicistica) da un punto basso arriviamo all’apice e siamo destinati a ricadere in basso per poi ripartire.
Certo poi ci sono le previsioni astrali che servono più a dare che speranza alle persone che a definire realmente quello che si vivrà nei 12 mesi successivi. Oggi però le previsioni non si chiedono più agli uomini o quanto meno non più soltanto a loro, l’Intelligenza Artificiale si prende uno spazio anche in questo; ma sarà in grado, con la sua potenza di calcolo e con la capacità di incrociare dati storici e scientifici, di riuscire davvero in previsione realistica? Secondo gli esperti la risposta è sì e le previsioni non sono poi così ottimistiche.
A livello globale si continuerà a vivere una forte incertezza economica e sociale ancora che ci si trascina dietro dalla pandemia. Si parlerà ancora tanto di inflazione post-crisi così come di tensioni geopolitiche che potrebbero acuirsi ancora di più con l’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump. Su questo versante sembra invece quasi del tutto certa una maggiore divisione interna agli stessi USA che resteranno comunque la principale economia mondiale.
Nonostante questo però, sia gli USA che alcuni Paesi UE vivranno una crescita economica moderata da considerare intorno al 2/3%, diverso il discorso di Paesi asiatici in via di sviluppo, su tutti India e Vietnam, che potrebbero avere una crescita PIL anche del 6%. Ancora in difficoltà la Cina a causa di una popolazione che invecchia sempre di più, ma anche per le tensioni con l’Occidente e i già annunciati dazi con gli USA.
E per quanto riguarda l’Italia? La crescita, secondo l’AI, è da approssimarsi intorno all’1% tutta colpa della mancanza di investimenti e delle difficoltà nella gestione dei fondi PNRR. A trainare l’economia saranno turismo ed export agroalimentare anche se bisognerà fare attenzione ai dazi di Trump. Punto fondamentale, secondo l’AI il 2025 potrebbe essere l’anno in cui l’Italia punterà significativamente sulle rinnovabili.
Altro aspetto negativo sul fronte del lavoro, questa volta a livello globale; l’Intelligenza Artificiale sottolinea quanto la sua presenza cominci ad avere effetti più tangibili con molti lavori tradizionali che tenderanno a sparire proprio perché sostituiti dall’uso dell’AI. Infine, i cambiamenti climatici che spingeranno sempre più persone a migrare.
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