Nuovi aggiornamenti in arrivo sul congedo parentale: aumenta la durata del periodo di assenza per entrambi i genitori.
Prezioso strumento a sostegno della genitorialità, il congedo parentale supporta da anni la conciliazione tra vita familiare e lavorativa. Questa misura consiste nella possibilità di richiedere un periodo di astensione da lavoro con seguente diminuzione o annullamento della retribuzione.
Il decreto legislativo 151/2001, originariamente focalizzato sulla tutela quasi esclusiva della maternità, è oggi sempre più vicino anche al congedo paterno. In Italia, infatti, il congedo parentale rappresenta un diritto riconosciuto ad entrambi i genitori lavoratori.
La durata del congedo parentale e le diverse modalità di fruizione, tuttavia, sono disciplinate dalla legge e dai singoli contratti collettivi nazionali del lavoro. Nelle ultime ore, alcuni cambiamenti in arrivo stanno interessando i contratti dei singoli neo genitori lavoratori.
Congedo parentale: le modifiche nella durata della richiesta
Negli ultimi mesi, il mercato del lavoro è stato interessato da alcune modifiche e aggiornamenti in merito ai diritti dei singoli lavoratori. In questo scenario, si inseriscono alcune novità in arrivo per i dipendenti interessati a richiedere il congedo parentale nei prossimi mesi. La nota catena di caffetterie Starbucks, celebre in tutto il mondo, ha da poco deciso di aumentare il congedo parentale pagato per i dipendenti di ambo i sessi.
Secondo quanto emerso, la retribuzione sarà garantita al 100% del salario medio fino ad una durata complessiva di 4,5 mesi (18 settimane) per le donne e di 3 mesi (12 settimane) per gli uomini. Il nuovo piano di Starbucks sarà operativo a partire da marzo 2025 e punterà a valorizzare il lavoro dei singoli dipendenti. Oltre al congedo remunerato, inoltre, i dipendenti di Starbucks potranno beneficiare di un periodo extra di 12 settimane di congedo non retribuite. Si tratta di una decisione rivoluzionaria nel mercato del lavoro, soprattutto negli Stati Uniti dove la legge aziendale prevede un congedo parentale senza remunerazione.
Secondo il Family and medical leave act statunitense, i lavoratori i quali diventano genitori possono usufruire di un congedo parentale non retribuito solo se hanno maturato 1.200 ore di lavoro. La decisione di Starbuck, quindi, si inserisce in un panorama teso e complesso per i lavoratori neo genitori, rappresentando un passo avanti verso una maggiore conciliazione tra vita familiare e carriera professionale. La scelta di Starbucks, inoltre, potrebbe rivelarsi decisiva per invertire la politica generalizzata all’interno del Paese.