Cosa rischio se mi dimetto senza dare il preavviso? Cosa sapere per non ricevere sanzioni

Sarà capitato, probabilmente, di pensare di dare le dimissioni dal lavoro seduta stante senza preavviso, ma sapete cosa si rischia se lo si fa davvero? Ecco cosa sapere.

Rassegnare le dimissioni dal lavoro può essere un momento di particolare sollievo per il lavoratore laddove si ritrovi in una situazione lavorativa asfissiante o abbia trovato qualcosa di meglio. Licenziarsi però comporta un avviso al datore di lavoro e la normativa prevede determinate modalità e un congruo tempo di preavviso per essere certi di non andare incontro a problemi. Cosa succede si si danno quindi dimissioni con effetto immediato?

Di fatto, licenziarsi senza dare il giusto preavviso espone il lavoratore ad una serie di rischi non del tutto conosciuti, tra cui una sanzione amministrativa. Si tratta, quest’ultima, di una sanzione introdotta per tutelare l’azienda, in considerazione del fatto che le dimissioni con effetto immediato, soprattutto se senza motivo, non danno al datore di lavoro il tempo necessario per trovare un sostituto.

Si crea, quindi, un forte disagio all’azienda e per questo motivo la normativa ha deciso di punire questo comportamento, disincentivandolo con l’istituzione appunto di una sanzione.

Preavviso delle dimissioni, le tempistiche da rispettare e cosa si rischia se non si rispettano

Si accennava prima della sanzione di tipo amministrativo; questa prevede che il lavoratore rinunci ad una parte dell’ultimo stipendio. Di fatto, nelle competenze di fine rapporto, viene decurtata una certa somma che corrisponde all’indennità di mancato preavviso. La somma sottratta è pari alla somma che il lavoratore avrebbe ricevuto se avesse lavorato in quel periodo, quindi dipende dal tipo di contratto e cambia da lavoratore a lavoratore.

Durante il periodo di preavviso il dipendente deve continuare a lavorare con tutti i diritti e doveri che ne conseguono; durante questo periodo però non può sfruttare le ferie eventualmente accumulate e in caso di malattia o infortunio il suddetto periodo è sospeso e dovrà essere ripreso e concluso una volta terminati i giorni di ripresa.

Infine, la decisione del mancato preavviso non può essere revocata, quindi attenzione a rispettare le tempistiche se non si vuole vedere l’ultimo stipendio decurtato. Ma quali sono le tempistiche da rispettare? Molto dipende dal tipo di contratto e da quanto tempo si lavora presso l’azienda; per un full-time fino a 5 anni di lavoro possono bastare 8 giorni, superati i 5 invece ne sono necessari i canonici 15 giorni, tuttavia ci sono contratti nazionali (esempio il terziario) in cui si prevedono fino a 90 giorni di preavviso.