È anche le festività del 2024/25 sono arrivate al termine, ma attenzione a togliere l’albero così in fretta, perché secondo la tradizione c’è una data precisa da rispettare.
L’albero di Natale è la decorazione immancabile delle feste natalizie e di Capodanno. E se la tradizione italiana e cristiana vuole che la sua accensione avvenga per l’8 Dicembre, allo stesso modo bisogna sapere che c’è una data ben precisa per disfare l’albero e il resto delle decorazioni.
La tradizione dell’Albero di Natale è antichissima e probabilmente non ha neanche propriamente origini cristiane, di sicuro nella credenza religiosa rappresenta, soprattutto grazie alla presenza delle lucine e dei colori, la speranza che l’arrivo di Gesù rappresenta per la salvezza dei cristiani.
Grande o piccolo che sia, è davvero difficile rinunciare all’albero di Natale durante le feste, tanto che a realizzarlo in questo periodo sono anche quelle culture e Paesi dove il cristianesimo non è poi così radicato e che diventa una dedica di speranza al nuovo anno.
Resta il fatto comunque che l’albero è la insieme al Presepe la decorazione immancabile di questo periodo, ma quando va disfatto? Secondo la tradizione ci sarebbe una data ben precisa da rispettare per non avere un anno sfortunato.
Secondo la tradizione, le decorazioni vanno rimosse nella dodicesima notte dopo il 25 dicembre ossia tra il 5 e il 6 gennaio. Questa data corrisponde all’arrivo dei Magi presso la mangiatoia per fare dono a Gesù dei famosi oro, incenso e mirra.
In particolare a guidare i Magi furono le luci oggi rappresentate dalle serie di lampadine sull’albero e rimuoverle prima significherebbe mettere fine prematuramente al loro viaggio.
Inoltre togliere le decorazioni natalizie prime del tempo secondo la tradizione porta sfortuna per tutto l’anno. È una credenza che risale al IV secolo, quando le case si decoravano con vischio e agrifoglio e si pensava che gli spiriti abitassero in questi elementi e che accoglierli in casa era un segno di protezione e conforto verso di loro.
Il problema era che però questi spiriti dovevano tornare alla terra a cui appartenevano e se, dopo l’Epifania, erano presenti ancora all’interno della dimora non avevano luogo dove andare e, quindi, sparivano. La loro scomparsa impediva alla terra di rifiorire l’anno successivo, determinando di conseguenza una sofferenza nei raccolti.
Si cominciò così a togliere le decorazioni nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, abbastanza tardi per segnare ancora il cammino dei Magi e abbastanza presto per non oscurare l’Epifania e lasciare gli spiriti alla loro terra.
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