Alla scoperta dell’igname, il tubero che assomiglia alla patata americana ma che è più salutare. Perché acquistarlo e introdurlo nella propria alimentazione.
Si chiama yam, in italiano igname, ed è un tubero di origine africana ma molto diffuso anche in Messico e che è fin troppo spesso scambiato per la patata dolce americana. Tra i due ci sono parecchie differenze, la più importante è che l’igname è più salutare.
Il termine igname deriva dalla fusione di inhame portoghese e ñame spagnolo. Si tratta a tutti gli effetti di un tubero, ricco di amido, la cui pianta appartiene al genere della Discorea.
L’igname cresce prevalentemente in zone rocciose e desertiche per questo è il tubero tipo dell’Africa, ma è molto coltivato anche in Messico, Texas oltre Cina orientale, Caraibi, America latina e Oceania. Ne esistono per altro diverse varietà a seconda della regione in cui crescono.
L’aspetto dello yam è molto simile a quello della patata dolce americana con la quale viene confuso facilmente. Le differenze tra i due tuberi però non sono poche.
Rispetto alla tapioca, altro tubero molto consumato, lo yam anche amaro non presenta sostanze tossiche che sono eliminate semplicemente lasciando in ammollo il tubero in acqua salata. In ogni caso anche le varietà più “pericolose” non sono consumate se non in periodi di carestia.
Ma la vera differenza è con la patata dolce. La prima differenza è visiva; a seconda della varietà la patata americana ha un colore che varia dal bianco all’arancio arrivando al viola. Per comodità, i produttori hanno etichettato le più famose patate arancioni con il termine yam creando la confusione che c’è oggi.
Distinguere i due tuberi comunque non è difficile; l’igname al tatto è molto più ruvido e squamoso a livello di sapore è molto meno dolce, più povero di betacarotene e quindi più chiaro e con un minore indice glicemico.
Quest’ultimo punto ci porta alle proprietà dello yam. In Africa rappresenta una fonte di proteine, di tutti i tuberi la presenza di proteine dello yam eguaglia quello della patata e rappresenta il 2% del peso del prodotto fresco. Tuttavia c’è da dire che non contiene tutte le proteine necessarie al nostro organismo va quindi sempre consumato abbinandolo ad altre fonti.
Inoltre, parliamo di un alimento che apporta una buona dose di potassio, Vitamina C e B6, senza contare che le calorie non sono eccessive, parliamo di 110 calorie per 100 grammi di prodotto. Fondamentale è invece il basso contenuto di sodio e grassi, oltre che appunto un più basso indice glicemico rispetto alle patate.
In Italia è ancora poco conosciuto, per acquistarlo bisogna recarsi in negozi etnici o affidarsi ai rivenditori online.
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