Nuovi criteri per il bonus mamma in busta paga: ecco a chi spetta e quali sono le novità introdotte

Scopri i nuovi criteri per il bonus mamma in busta paga: chi ne ha diritto e tutte le novità introdotte con la nuova legge di bilancio

La nuova legge di bilancio è attualmente in fase di approvazione al Senato, dopo aver già superato la prima fase di convalida presso la Camera dei deputati. La manovra finanziaria è il principale strumento attuativo dell’articolo 81 della Costituzione, che stabilisce le regole essenziali o, per meglio dire, le linee guida, per la corretta gestione del bilancio dello Stato.

L'ultima legge di bilancio modifica il bonus mamma
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Attraverso questa legge, il Governo, mediante un documento contabile preventivo, comunica al Parlamento le spese pubbliche e le entrate previste per l’anno successivo. Tra queste manovre di finanza pubblica sono ovviamente previste anche le agevolazioni fiscali e i bonus: il Governo decide se confermare quelli dell’anno precedente, modificarli o se introdurre delle novità. Ecco tutto ciò che devi sapere sul bonus mamma in busta paga: quali sono le modifiche e i nuovi criteri che bisogna assolutamente rispettare.

La nuova legge di bilancio ha riconfermato il Bonus mamma anche per il 2025, ma le novità introdotte sono molteplici così come le limitazioni previste dall’ultima manovra finanziaria. Andiamo più nel dettaglio.

Bonus mamma: 200 euro al mese in più in busta paga

Questo particolare bonus è in vigore dal gennaio scorso e consiste in uno sgravio totale dei contributi a carico della lavoratrice madre con almeno due figli. Ciò vuol dire che sono previsti aumenti in busta paga, in quanto lo sgravio si traduce concretamente in un incremento del reddito disponibile.

Mamma e figlio abbracciati
Bonus mamma: 200 euro al mese in più in busta paga-fancityacireale.it

Con i nuovi requisiti e con le limitazioni reddituali introdotte, alcune vecchie beneficiarie potrebbero trovarsi escluse dal bonus per il prossimo anno. Vi sono però delle novità che allargano il campo, includendo anche le lavoratrici autonome: in questo ampliamento si può leggere la finalità ultima della misura, ovvero quella incentivare la natalità e far conciliare i tempi lavorativi con le esigenze familiari. Vediamo ora i limiti introdotti con i nuovi requisiti.

In base al testo normativo che introduce il bonus, è possibile affermare che la misura prevede che le lavoratrici con due o più figli non debbano pagare i contributi a carico del lavoratore. Nello specifico le lavoratrici con due figli beneficeranno di tale sgravio fino al 31 dicembre 2026 e in ogni caso fino al compimento dei 10 anni di età del figlio più piccolo.

Le lavoratrici con tre o più figli potranno godere del beneficio dall’1 gennaio 2027, fino al compimento dei 18 anni di età del figlio più piccolo. Per quanto riguarda le limitazioni reddituali, dal bonus sono escluse le lavoratrici autonome che abbiano optato per il regime forfettario e chiunque abbia un reddito imponibile ai fini previdenziali superiore a 40.000 euro su base annua.

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