Anche nel 2025 sarà possibile usufruire del pensionamento anticipato attraverso i meccanismi previsti per l’anno in corso: uno prevede delle penalizzazioni.
Il Governo ha deciso di confermare per il prossimo anno alcune forme di pensione anticipata che erano già in vigore durante il 2024. La decisione è stata inserita all’interno del testo della nuova Legge di Bilancio per cui a breve si concluderà l’iter parlamentare quando arriverà l’approvazione definitiva.
Tra le forme di pensionamento anticipato confermate anche Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna e ognuna di queste prevede dei precisi requisiti per essere richiesta. Una delle pensioni anticipate, però, prevede delle penalizzazioni per i richiedenti. Vediamo di quale si tratta e cosa prevede la normativa in merito.
Pensione anticipata nel 2025: quale meccanismo prevede delle penalizzazioni
Nella nuova Legge di Bilancio, che verrà approvata entro il 31 dicembre, sono state inserite numerose misure che riguardano anche il tema pensioni. Fra queste anche la conferma delle forme di pensionamento come Opzione Donna, Quota 103 e Ape Sociale.
La prima, come intuibile dal nome, è riservata alle lavoratrici che rispettano determinati requisiti di anzianità contributiva ed anagrafica. Soffermandoci sulle altre due forme di pensionamento anticipato, anche queste prevedono delle particolari condizioni per essere richieste. Nel dettaglio, l’Ape Sociale permette di lasciare l’impiego in anticipo ai lavoratori che rientrano in queste categorie: caregiver che assistono un familiare disabile da almeno sei mesi; lavoratori che hanno maturato almeno 36 anni di contributi, di cui almeno 7 degli ultimi 10 svolgendo professioni considerate gravose; disoccupati al momento della richiesta; lavoratori con disabilità accertata oltre il 74%. Inoltre, il richiedente deve aver compiuto 63 anni e 5 mesi di età e non deve essere titolare di alcuna pensione diretta. L’Ape Sociale, nello specifico, non rappresenta una vera e propria pensione, ma un’indennità riconosciuta sino al raggiungimento dei requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia.
Quota 103, invece, è una forma di pensionamento flessibile che, però, prevede delle penalizzazioni sull’importo. Per quanto riguarda i requisiti, il lavoratore, al momento di inoltro della domanda, deve aver: compiuto 62 anni di età e versato almeno 41 anni di contributi. Gli importi mensili lordi verranno calcolati tenendo conto del metodo contributivo e non possono essere superiori a quattro volte l’assegno minimo Inps (per il 2024 fissato a 2.394,44 euro). Infine, sono previste anche delle finestre mobili per la decorrenza per il trattamento pensionistico: sette mesi nel caso di lavoratori autonomi o del settore privato, nove mesi per i lavoratori pubblici.