Il 2025 è iniziato da appena un mese e già si inizia a parlare delle pensioni. La Legge Fornero torna per l’ennesima volta sulla bocca di tutti.
Alcune novità ma tranquilli, i requisiti della Legge Fornero rimangono invariati. Essenzialmente per andare in pensione con la vecchiaia servono i soliti 67 anni compiuti e un minimo di 20 anni di contributi versati. Mentre, per la pensione anticipata, bisognerà avere versato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne, quindi 41 anni e 10 mesi, senza chiaramente tener conto dell’età di chi fa richiesta di pensionamento anticipato.
Ma abbiamo parlato di novità per le pensioni, quali dovrebbero essere quindi? La principale novità riguarda i tempi di attesa. Per ricevere la pensione anticipata oggi, una volta accumulati i contributi necessari a fare domanda, non si riceverà l’assegno ma si dovrà aspettare un periodo chiamato “finestra mobile”.
Nel 2024, l’attesa era di tre mesi ma è stato deciso che dall’anno corrente in poi, questa finestra diventerà progressivamente più lunga. Capiamo meglio; se i contributi sono stati completati nel 2025 l’attesa sarà di quattro mesi, per il 2026 saranno cinque mesi, nel 2027 i mesi saranno sette, nel 2028 nove, e così via. Questo significa che, pur avendo raggiunto i requisiti bisognerà aspettare più tempo per ricevere il primo assegno pensionistico.
Per i lavoratori precoci, cioè quelli che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni e hanno versato almeno 12 mesi di contributi in quel periodo, le regole sono simili. Se il lavoratore è iscritto ad un fondo pensioni come Cpdel, Cps, Cpi, o Cpug, il problema continuerà ad esistere. Anche queste aziende saranno obbligate a mantenere le finestre mobili del governo. Per chi decide di continuare a lavorare anche dopo la pensione, la legge permetterà di sommare il nuovo reddito.
Sommndo il reddito del lavoro che si è scelto di fare, assieme alla pensione, ovviamente anche in questo caso seguendo delle regole specifiche. Se i contributi sono stati versati prima del 1995 si potrà sommare tutto quello che si ha guadagnato senza problemi. Se i contributi sono stati versati dopo il 1995, dovranno attenersi a delle condizioni diverse che verranno presto approfondite. In pratica le nuove regole non cambiano chi può andare in pensione, ma allungano in maniera importante i tempi di attesa per iniziare a riceverla.
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