A gennaio i pagamenti partiranno in ritardo e sul cedolino della pensione ci saranno delle novità rispetto agli altri mesi: ecco tutto ciò che c’è da sapere.
L’anno nuovo comincerà con qualche sorpresa positiva per i pensionati che attendono come ogni mese la mensilità spettante. Grazie a quanto inserito nella manovra di bilancio 2025, a partire proprio dal primo assegno pensionistico dell’anno ci saranno delle aggiunte alla cifra percepita fino a questo momento che si aggiungono alla normale perequazione annuale, tesa ad adeguare le pensioni all’inflazione.
Per i pensionati dunque l’assegno mensile sarà generalmente più ricco dell’anno passato, anche perché proprio nel mese di gennaio verranno aggiunte alla perequazione a alla rivalutazione straordinaria voluta dal governo ci saranno anche i conguagli relativi al 2024 per coloro che avessero ricevuto cifre inferiori a quelle spettanti.
Due buone notizie insomma che fanno accettare di buon grado il lieve ritardo che ci sarà riguardo al pagamento dell’assegno mensile, ma andiamo con ordine e vediamo tutto nel dettaglio.
Pensione gennaio 2025, tutto ciò che c’è da sapere riguardo il primo assegno del prossimo anno
La prima variazione riguarda la perequazione che viene applicata ogni anno e che comporterà un aumento della cifra del 5,4%. A questo per le pensioni minime si aggiunge una rivalutazione straordinaria al 2,2% che aggiunge 2 euro netti alla somma. Tuttavia l’aumento previsto dalla manovra non è sufficiente a coprire l’aumento del costo della vita, dunque è possibile che con un successivo emendamento venga aggiunto un ulteriore 2,7%.
In attesa di conferme in questo senso, vediamo in che modo è stata strutturata la rivalutazione straordinaria per ogni fascia di reddito:
- Pensioni fino a 3 volte il minimo: rivalutazione al 100% del tasso d’inflazione ISTAT
- Pensioni da 3 a 5 volte il minimo: rivalutazione al 90%
- Pensioni oltre 5 volte il minimo: rivalutazione al 75%
In termini pratici, le pensioni:
- fino a 2.394 euro lordi aumentano dello 0,8%.
- tra 2.394 e 2.993 euro lordi, l’incremento è dello 0,72%.
- superiori a 2.993 euro lordi vedranno una rivalutazione limitata allo 0,6%.
Per quanto riguarda invece i conguagli tutto dipende dai conteggi di fine anno che potrebbero regalare ai pensionati una cifra ancora più ricca di quella solita, tra le varie addizionali potrebbero esserci quelle regionali e comunali a saldo per il 2024. Allo stesso modo alcuni pensionati potrebbero percepire un assegno un po’ più basso qualora il conteggio riveli che ci siano delle ritenute fiscali ancora da versare per il 2024.
Infine, per quanto riguarda i pagamenti, si inizia dal 3 gennaio. La motivazione è ovviamente la festività di inizio anno che già fa slittare dal primo al terzo giorno dell’anno il versamento delle pensioni. Per chi si è fatto canalizzare in banca o alla posta la pensione non ci sarà da aspettare ulteriormente, mentre per chi la va a ritirare alle Poste potrebbe volerci un po’ di tempo in più.
Ecco il calendario:
- venerdì 3 gennaio – dalla lettera A alla B;
- sabato 4 gennaio (solo di mattina) – dalla lettera C alla D;
- martedì 7 gennaio – dalla lettera E alla K;
- mercoledì 8 gennaio – dalla lettera L alla O;
- giovedì 9 gennaio – dalla lettera P alla R;
- venerdì 10 gennaio – dalla lettera S alla Z.