Pericolo verme solitario in aumento durante le feste: quali cibi sono da evitare

Perché rovinare il ricordo delle feste e delle abbuffate in compagnie a causa del verme solitario? Vediamo quali cibi è meglio evitare.

Pensare di avere un verme lungo anche qualche metro nel corpo fa rabbrividire. Eppure è possibile se si mangiano alcuni cibi in cui sono presenti larve del parassita. Vediamo quando aumentano i rischi di manifestare un’infestazione per evitare brutte sorprese durante o dopo le festività.

Uomo mangia e mal di pancia
Pericolo verme solitario in aumento durante le feste: quali cibi sono da evitare (Fancityacireale.it)

Il periodo natalizio è caratterizzato da grandi abbuffate in compagnia. Tante prelibatezze per festeggiare il Natale e l’anno nuovo che faranno mettere su chili e provocare qualche mal di pancia a causa di una digestione difficile. Questo, però, è il minimo. Dolori addominali, nausea, diarrea o costipazione sono alcuni dei sintomi causati dalla teniasi dovuta all’ingestione di larve del parassita più comunemente noto come verme solitario.

Questo ci mette anni prima di morire, meglio individuare il problema e seguire l’adeguata terapia farmacologica per risolvere velocemente la questione. Sarebbe ancora meglio evitare di mangiare le larve in modo tale da evitare di soffrire a causa dei fastidiosi sintomi. In generale la sintomatologia legata ai parassiti intestinali dipenderà dall’esemplare infestante, dallo stadio di sviluppo del parassita, dalla localizzazione, dalla carica infestante e dalle difese immunitarie della persona.

Quali cibi evitare per non sviluppare l’infestazione

L’uomo deve evitare il consumo di carne di bovino o suino cruda o poco cotta e carne cruda in generale. Se la cottura è scarsa, infatti, le larve presenti nei tessuti animali riescono a sopravvivere e, giunte nell’intestino della persona, inizierebbero a crescere e crescere fino a raggiungere la forma adulta. In Italia e in generale in Europa la teniasi è poco diffusa.

Carne cruda
Quali cibi evitare per non sviluppare l’infestazione (fancityacireale.it)

Non si ha l’abitudine di mangiare carne cruda o poco cotta ma durante le feste può capitare che nella fretta o per provare ricette del mondo si venga a contatto con questo tipo di cibo. Meglio rifiutare con cortesia per evitare di prendere il verme solitario. I sintomi – difficoltà digestive, dolori addominali, meteorismo, nausea, variazioni dell’appetito, alterazioni della regolarità intestinale – insorgerebbero dopo 6/8 settimane e si potrebbero facilmente attribuire ad altre cause.

Il verme solitario può causare anche eruzioni cutanee e proglottidi (piccoli segmenti giallognoli) nelle feci. Nei casi più gravi l’infestazione intestinale può portare ad un blocco intestinale, all’infiammazione dell’appendice e dei dotti biliari. La cura prevede la somministrazione di niclosamide in una dose unica, farmaco ben tollerato che non viene assorbito dal tratto gastro intestinale. Come prevenzione ricordiamo di consumare la carne cotta.

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