Una domanda sorge spontanea: le ferie maturate ma non godute entro fine 2024 che fine fanno? Vanno forse perdute per sempre? Come stanno le cose.
Si avvicina la fine di questo 2024 e qualcuno potrebbe chiedersi che fine faranno dal 1° gennaio 2025 le ferie maturate ma non godute nel corso dell’anno lavorativo. Forse vanno perdute? Diversi lavoratori si pongono quesiti come questi, desiderosi di sapere cosa accade alle ferie “avanzate” alla fine dell’anno.
Partiamo da un punto fermo: le ferie – godute o non godute che siano – sono disciplinate a norma di legge. È l’articolo 2109 del Codice Civile – regolato dal D.Lgs n.66/2003 e D. Lgs 213/2004 – a sancire il diritto di ogni lavoratore a godere delle ferie. Per legge ogni lavoratore ha diritto a un minimo di quattro settimane di riposo all’anno.
A secondo del Contratto collettivo nazionale di riferimento (CCNL) può variare il numero di giorni di ferie che spettano al dipendente. In ogni caso però il numero di giorni di riposo non può diminuire. Cosa succede però quando le ferie maturate non vengono godute entro la fine dell’anno? Cerchiamo di capirlo.
Diciamo subito che non c’è alcun rischio di “perdere” le ferie pregresse. Oltretutto la legge concede al datore di lavoro un margine più ampio della fine dell’anno in corso per permettere al lavoratore dipendente di poter utilizzare le ferie maturate ma non ancora godute.
Almeno due delle quattro settimane spettanti devono essere godute entro l’anno di maturazione. Le altre invece possono essere utilizzate entro i diciotto mesi successivi, a meno che il CCNL di riferimento non disponga diversamente. Ricapitolando: almeno due settimane di ferie maturate nel 2024 vanno fruite entro il prossimo 31 dicembre.
Per poter utilizzare le altre due settimane c’è invece più tempo a disposizione. Il lavoratore potrà fruire delle due settimane di ferie maturate nel 2024 ma ancora residue alla data del primo gennaio 2025 fino ai 18 mesi successivi. In altre parole le ferie residue alla data del 1° gennaio 2025 andranno godute entro il 30 gennaio 2026, esattamente 18 mesi dopo.
E le ferie non godute dopo i 18 mesi che fine fanno invece? Anche queste ferie residue non vanno perse in alcun caso. Rimangono a disposizione del dipendente. Agli occhi dell’INPS; tuttavia, è come se risultassero utilizzate. Questo significa che il datore di lavoro sarà obbligato a versare i corrispondenti contributi. Ma non solo.
Oltre al versamento dei contributi il datore di lavoro che entro il 30 giugno 2026 non avrà fatto smaltire ai dipendenti le ferie maturate due anni prima andrà incontro a sanzioni amministrative, dall’importo variabile a seconda del numero dei dipendenti coinvolti.
Le nostre strade sono disseminate di telecamere che potrebbero trasformarsi in autovelox, aumentando il numero…
Arriva la svolta per il futuro in tv di Diletta Leotta, sembra essere fatta: la…
Andare in pensione a 63 anni nel 2025 per i lavoratori impiegati non l'intera giornata…
Il Pandoro è già buonissimo da solo ma per gustarlo ancora meglio si può accompagnare…
Per imparare a ricordare i sogni si possono mettere in atto sei nuove abitudini. Saranno…
La Promessa, anticipazioni prossimi episodi: Gregorio verrà trovato senza vita dalla Guardia Civile e le…