Incredibile ma vero: c’è un posto senza legge dove anche un crimine efferato come l’omicidio può rimanere impunto. Sarà meglio starsene alla larga.
La legge, lo sappiamo bene, non mira a consacrare l’arbitrio del più forte. Semplificando al massimo possiamo dire che la legge è il diritto presidiato dalla forza pubblica. Questo prima di tutto a tutela dei soggetti più deboli della società, che in un mondo dove la legge svanisse come d’incanto sarebbero sottoposti a ogni genere d’angheria.
Senza la legge cosa rimane infatti se non il brutale dominio della forza? La legge serve precisamente ad affermare che certe cose, che pure accadono quotidianamente, non sono tollerabili in un Paese civile. In una società degna di questo nome non si ammazza, non si opprimono i più deboli, non si malmenano gli innocenti e via dicendo.
Non sarà inutile allora sapere che c’è un posto nel mondo dove tutele elementari come quelle che proibiscono l’omicidio sono piuttosto barcollanti, al punto che uccidere qualcuno potrebbe non essere penalmente perseguibile. Insomma: una zona della morte in piena regola che sarà bene conoscere – non si sa mai… – prima di avventurarsi al suo interno.
La chiamano “zone of death”: il territorio senza leggi dove anche uccidere può qualcuno può rimanere impunito, almeno in linea teorica. Incredibile a dirsi la “zona della morte” si trova negli Stati Uniti d’America, all’interno del celebre Parco Nazionale dello Yellowstone. Proprio qui si trova un’area di 130 chilometri quadrati dove teoricamente si potrebbe commettere qualunque crimine senza correre il rischio di essere incriminati.
A rendere “senza legge” questa porzione del Parco – ci troviamo all’interno dello Stato di Idaho – è un curioso “vuoto” giuridico. Sì, perché secondo il Sesto Emendamento della Costituzione americana ogni individuo ha il diritto di essere messo a processo da una giuria fatta da cittadini dello Stato competente e del Distretto dove è avvenuto il crimine.
Il problema è che in questa parte dello Yellowstone in Idaho non ci sono residenti permanenti. Dall’ultimo censimento effettuato i cittadini risultati effettivamente residenti sono stati pari a zero. Pertanto in caso di crimine – anche di particolare gravità come un omicidio – non sarebbe possibile formare una giuria per processare l’eventuale imputato.
Insomma: una scappatoia legale vera e propria che teoricamente potrebbe permettere di sfuggire anche a un’accusa di omicidio. Ad accorgersi di questa “zona grigia” non coperta dalla legge è stato Brian Kalt, docente di diritto dell’Università statale del Michigan, durante una ricerca del 2005 culminata in un articolo dal titolo eloquente: “Il crimine perfetto” (The perfect crime).
Il professor Kalt naturalmente aveva preventivamente comunicato la cosa al Congresso e agli organi giudiziali competenti. Di fatto però la possibilità di compiere il “crimine perfetto” nella “zona della morte” si riduce a una possibilità teorica, a poco più che un’ipotesi di scuola. Non fosse altro perché si tratta di una zona impervia, praticamente inaccessibile e senza strade.
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