Visita fiscale, cosa succede se non si è in casa? Le conseguenze non sono da sottovalutare

Un lavoratore che non sia in casa per la visita fiscale rischia delle conseguenze da non sottovalutare, anche molto gravi.

Un dipendente in congedo per malattia e assente dal lavoro può essere sottoposto ad accertamento mediante la visita fiscale dell’INPS. Molte persone non sanno quali siano le conseguenze del non farsi trovare in casa durante questa visita, oppure non conoscono le fasce di orario di reperibilità in cui possono avvenire i controlli.

Uomo con borsa da dottore
Visita fiscale, cosa succede se non si è in casa? Le conseguenze non sono da sottovalutare – fancityacireale.it

È molto importante avere informazioni su tutto questo per evitare delle conseguenze anche piuttosto gravi. La visita fiscale avviene al domicilio del lavoratore in determinate fasce orarie, ed è condotta per garantirgli il mantenimento del diritto all’indennità di malattia, che rappresenta un compenso previsto in caso di evento morboso che comporti l’assenza dal lavoro.

Non farsi trovare in casa durante la visita fiscale, mette il lavoratore in condizioni anche molto gravi, soprattutto se la sua assenza non è giustificata.

Cosa rischia il lavoratore che è assente durante la visita fiscale: le conseguenze

La visita fiscale viene richiesta dal datore di lavoro, pubblico o privato, quindi dall’azienda stessa per verificare lo stato di salute del lavoratore in caso di assenza per motivi di malattia. Il lavoratore in malattia deve essere reperibile in determinati intervalli orari, entro cui potrebbero avvenire una o più visite di controllo da parte di un medico fiscale.

Dottore compila documento, paziente
Cosa rischia il lavoratore che è assente durante la visita fiscale: le conseguenze – fancityacireale.it

Il Polo Unico manda la visita fiscale all’ indirizzo indicato nel certificato medico, rispettando degli orari. Un lavoratore può ricevere anche le visite fiscali più volte in uno stesso giorno, ma sempre nel rispetto degli orari reperibilità malattia. Se il lavoratore non è in casa durante la visita domiciliare di controllo, deve presentare la documentazione giustificativa al datore di lavoro e anche all’INPS, se l’assenza è dovuta a motivi sanitari (e quindi è giustificabile).

Se l’assenza dalla visita medica di controllo non è considerata giustificata, scatta l’applicazione di sanzioni che consistono nel parziale o totale mancato indennizzo delle giornate di malattia da parte dell’INPS. Il calcolo del mancato indennizzo avviene nel seguente modo:

  • decurtazione per un massimo di 10 giorni di calendario, dall’inizio dell’evento, in caso di prima assenza a visita fiscale di controllo non giustificata
  • decurtazione per il 50% dell’indennità nel restante periodo di malattia in caso di seconda assenza a visita fiscale di controllo non giustificata
  • decurtazione per il 100% dell’intera indennità dalla data della terza assenza a visita fiscale di controllo non giustificata.

Gli inadempimenti possono anche portare alla perdita dell’indennità di malattia o al licenziamento per giusta causa. Inoltre il lavoratore non rischia solo una multa ma anche una lettera di contestazione dal datore di lavoro per violazione dei doveri di buona fede e correttezza nei confronti dello stesso, che ha il diritto di prendere provvedimenti per tale comportamento.

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