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lunedì, Luglio 1, 2024
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HomeCulturaPiccola storia di Jaci - la Carestia del 1671/1672

Piccola storia di Jaci – la Carestia del 1671/1672

Dal 1671 al 1672 il Regno di Sicilia fu in preda alla carestia, per via della scarsità dei raccolti, La Città di Acireale fu particolarmente colpita da questo flagello perchè il nostro territorio era poco adatto alla coltura cerealicola e dipendeva dall’esterno, malgrado le iniziative dei giurati e dei cittadini più facoltosi non si riusci ad arginare la mortalità causata dalla fame.

Lamoral de Ligne Claude vicerè di Sicilia dal 1669 al 1674

Il 10 luglio 1671, il Regio Patrizio Don Alessandro Grasso della Briviera con i giurati Don Marcantonio De Maria, Antonino Leonardi, Antonio Figueroa e Mario Maugeri chiedeva al vicerè Principe di Ligné la facoltà di acquistare il frumento costringendo i cittadini piu facoltosi ad anticipare le somme. Il 9 di agosto si teneva pubblico consiglio e fu stabilito “Che si dovesse per hora saltem procurare di far provvisione di salme 600 di frumenti, con il sfacendo pagando e con pigliarisi il denaro dalli borgisi e pagarsi l’interesse leggittimo a dieci per cento”. Tale quantità tuttavia non riusciva a soddisfare le esigenze di una popolazione di 15.000 anime cosi si stabiliva di acquistare ulteriori 400 salme di grano. Il pane al momento costituiva l’unico alimento disponibile e viste le quantità limitate di frumento fu distribuito con una razione giornaliera di mezzochilo procapite al costo di grana 2. Non tutti avevano la disponibilità economica e molti poveri e in modo particolare i carcerati per sopravvivere furono costretti a cibarsi di carne di cane e immondizie, molti altri perirono di fame. Alcuni aiuti giunsero dal vescovo Bonadies, su sollecitazione del vicerè, memore degli aiuti ricevuti dagli acesi in occasione dalla recente eruzione del 1669. Il vescovo esortava i giurati, gli ecclesiastici e le persone facoltose delle Terre vicine a fornire gli aiuti necessari, aiuti che a mala pena sostentavano il popolo che riceveva “l’assegno di grana due di pane a testa”.

Stemma della famiglia Grasso dei baroni della Briviera con insegne canonicali – foto Aurelio Grasso

L’11 febbraio 1762 i Giurati mandavano supplica al vicerè per ricevere urgenti aiuti. Il vicerè non sapendo che “pesci pigliare” mandava soltanto parole di solidarietà e prometteva futuri soccorsi. I giurati capita “l’antifona” si rivolsero alla buona volontà dei singoli cittadini per avventurasi nell’isola alla ricerca di grano. L’appello fu raccolto da Don Giambattista Pennisi e fra Tommaso Recupero priore del convento di San Domenico. I due acesi, dopo aver fatto ricerche nelle zone di Catania e Siracusa riuscivano ad trovare vettovaglie a Licata dove acquistano salme 87 e tumoli 3 di frumento.

In attesta dell’arrivo delle vettovaglie, la carestia infieriva e come sempre accade in queste occasioni c’è chi si approfittava della situazione come alcuni personaggi che incassavano le somme e non consegnavano il frumento e il prezzo dello stesso lievitava tanto da costringere i Giurati a dimezzare le razioni mantendo il prezzo invariato.

Don Alessandro Grasso si rammaricava, che malgrado la buona volontà e il dispendio di ingenti somme anche a corpetura di interessi, di non aver potuto impedire la morte di tanti acesi e forte di questa esperienza l’amministrazione provvedeva a creare scorte di grano per 800 in grado di sopperire alle necessità della cittadinanza se si verificavano ritardi nelle consegne delle vettovaglie.

Solo nel luglio del 1652 le condizioni dei raccolti miglioravano ma l’agricoltura rimaneva allo stremo per via della persistente siccità e i proprietari non disponevano delle risorse economiche da investire.

fonte storica: Aci nella carestia del 1671 – 1672 can. Raciti Romeo

leggenda:

la Salma per la misura dei frumenti e legumi era alla grossa, formata da 10 tumoli rasi per un peso di 253,89 kg

Il Tumolo alla rasa era un cilindro di altezza di once 14 di palmo e di uguale diametro per un peso di 15,86 kg (cit Storia di Aci – Gaetano Gravagno e wikipedia)

Foto Mappa del Regno di Siclia XVII secolo

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