La foto di Franco Ciccitto che sorride non inganni sulla riuscita della quarta volta della Chiazza di Jaci, avremmo voluto mettere ( e vedere) una foto della gente che si divertiva numerosa, evidentemente non è stato così: Franco Ciccitto, ci è sembrato ieri sera, la sola persona che avesse un po di brio addosso e tanta buona volontà.
Solo la sera di Ferragosto ha brillato di luce propria questa manifestazione, poi non è più stata all’altezza delle aspettative.
Sicuramente quasi nulla e pessima la comunicazione, nessuno che non fosse di Acireale e pochissimi che ne fossero a conoscenza, assente anche il grosso delle truppe cammellate dei dagostiniani: quelli che alle manifestazioni organizzate da Giunta o persone vicine hanno il divertimento automatico incorporato, sorrisi accattivanti, strette di mano rassicuranti e trascinamento nel ricordo di “chi non salta è Catanoso” e che soprattutto fanno presenza.
Gli stessi operatori, dall’entusiasmo iniziale, si sono involuti nell’ottimizzazione del rapporto lavoro/ricavo senza voglia di lasciare il segno come manifestazione riuscita e di qualità, come se non fosse stata offerta loro l’opportunità di un rilancio commerciale della zona Pescheria. Hanno risposto in pochi, diffidenza o rivalità antiche riversate anche negli eventi? Fatto sta che ognuno ha cercato di migliorarsi l’orticello del tutto e subito, addirittura snaturando la natura del cibo take away mettendo tavoli e sedie con annesso servizio.
Qualora dal 19 settembre si volesse ripartire, consiglio all’Amministrazione, nell’ipotesi che abbia qualche voce in capitolo, di puntare ad una utenza di fuori Acireale utilizzando una comunicazione più efficace e seria: abbiamo bisogno di attrarre gente e denaro da fuori, reiterare le stesse cose per le stesse persone si otterrà il risultato di vederle scemare in quanto annoiate.
