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Carnevale, se va in “rosso” dovranno seguire le dimissioni.

ACIREALE – Il carnevale di Acireale è una tradizione secolare e popolare. Una tradizione che è andata avanti sulla grande capacità artigianale e, in qualche modo, artistica e tecnologica dei maestri carristi acesi. Maestri che in tutta Sicilia e non solo hanno fatto scuola, hanno modellato la cartapesta con assoluta capacità e creatività donando, da sempre, opere che hanno ricevuto unanimamente il plauso e una convinta ammirazione.

Il carnevale di Acireale è sempre stato, quindi, un evento popolare finché non è arrivata quella che è stata definita, con una modalità linguistica discutibile, “la selezione naturale”. Quest’edizione, così come ha affermato il sindaco Alì, è stata “più familiare” ed alla voce del primo cittadino si è associata quella del presidente della Fondazione del carnevale Fazzio che ha affermato che “la selezione naturale” indotta dal ticket a pagamento ha lasciato a casa chi “non era realmente interessato all’evento”. A nostro avviso ha lasciato a casa anche chi, con famiglia, non ha avuto la possibilità di spendere i suoi soldi in ticket, cibo, coriandoli e maschere. Insomma una “selezione naturale” che se ha tenuto lontano “chi non era interessato all’evento”, ha allontanato anche una parte consistente di “ospiti” dei Comuni vicini. Un dato questo che non è solo numerico ma anche strategico. Un evento popolare si regge essenzialmente sulla presenza di pubblico, la folla, il casino carnevalesco e non certo sulla selezione.

Poco prima dell’inizio della manifestazione carnevalesca “Invernale”  il sindaco di Acireale Stefano Alì aveva scritto nel suo profilo FB. “sospendete critiche, perplessità e dubbi” in riferimento al dibattito che si era acceso intorno alla bontà della scelta del ticket a pagamento. Anche l’on. Foti non è stata tenera con quelli che avevano sollevato dubbi e critiche e così in coro tanti della maggioranza consiliare. Alcuni di loro, quando i consiglieri di minoranza hanno chiesto di conoscere i conti, non si sono neanche presentati in aula consiliare impegnati a mangiare “chiacchiere” ai cantieri della cittadella del carnevale.

Il presidente della Fondazione del Carnevale Orazio Fazzio più volte pressato dalle richieste di chiarimento sui conti si è sempre svincolato affermando che le risposte sarebbero arrivate alla fine del carnevale dei fiori. Giusto aspettare anche se il primo e unico week end della manifestazione dei fiori è volato via senza clamore e senza l’affluenza che si attendeva per provare a recuperare denaro.

Un ticket a pagamento, quindi, che ha dovuto prevedere e programmare un fitto e costoso calendario di eventi. Una manifestazione, questa del 2019, che ha visto lievitare i costi nella speranza di recuperare con il ticket. Non sembra proprio sia andata così, anzi tanti giurano – carte alla mano – che si è creato un buco di oltre trecentomila euro. Saranno conti reali o supposizioni politiche? Lo vedremo quando tutti quelli che hanno richiesto e ottenuto l’accesso agli atti decideranno di convocare una conferenza stampa e divulgare i conteggi.

Se va bene il merito sarà tutto della fondazione del carnevale, se le cose sono andate male ed hanno portato ad un “rosso” in bilancio allora il presidente della fondazione del carnevale e tutto il cda, il direttore artistico e l’assessore al turismo dovranno rassegnare le dimissioni.

(mAd) #fancity

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