Ma ad Acireale il servizio pubblico sembra essere uno sconosciuto e si continua a far finta di non vedere che il trasporto privato ha invaso ogni angolo, deturpato ogni bellezza e non si comprende ancora che continuare a dare spazio alle automobili e al traffico veicolare in genere è solo il frutto avvelenato di una cultura che in Europa ha smesso di esistere da oltre due decenni.
Per chi sogna una città europea a vocazione turistica non può che esserci una sola soluzione, il passo iniziale, ovvero una concezione sistemica che superi e boicotti il trasporto privato a favore della mobilità pubblica non inquinante. Basterebbe buttare un’occhiata ad altre città italiane per capire quanto ritardo abbiamo accumulato e, tentare, di rimettersi in discussione con scelte di civiltà che possono anche apparire nell’immediato impopolari ma che sono, di fatto, le idee per costruire il futuro.