Parata si Parata no. È questo il dilemma che da un paio di giorni impegna i cittadini acesi, addirittura di colpo non si è parlato più di pista ciclabile e si parla solo di sfilata dei carri.
Acireale è una città strana. Ogni innovazione spaventa, provoca schieramenti, preoccupazione, allarme.
Ma siamo veramente convinti che i carri in sosta o in movimento determineranno il successo o l’insuccesso del carnevale?
Non sarebbe il caso di pensare a come fare evolvere l’evento folkloristico- tradizionale carnacialesco in un evento storico-culturale?
Non sarebbe il caso di occuparsi di come rendere l’evento appetibile agli occhi dei tour-operator affinché il carnevale di Acireale possa far parte dei loro cataloghi turistici?
Mettiamoli alla prova e aspettiamoli al passo, questa edizione ci indicherà il livello di capacità di questa compagine. Non dimentichiamo che l’edizione del 2015 sarà propedeutica di quella ancora più importante del 2016 (Carnevale del Mediterraneo).
Anche se mossi da forte emotività, i cittadini sono attenti ai cambiamenti e poco importa se con spirito polemico o no: ci sono e si fanno sentire. Il presidente Coniglio vada avanti per la sua strada assumendosi le sue responsabilità senza tuttavia trascurare le indicazioni che gli possano provenire, in particolare dai nostri Carristi.
Fatte le dovute considerazioni, la responsabilità della scelta finale spetta al Presidente della Fondazione: rifletta Antonio Coniglio, quando c’era da scegliere tra Gesù e Barabba il popolo scelse Barabba….. quindi Presidente adelante.
(sdm)
(Ph, Corrado Lupo)