Il giorno di festa nelle case di Sicilia, inizia presto e nel migliore dei modi. I profumi che arrivano dalla cucina, con abili cuoche giĆ al lavoro, indicano subito che si tratta di una giornata speciale. Poi, nel giorno per riposo per eccellenza, (la domenica) ci si coccola con tante prelibatezze e le ricette della tradizione.
Il pranzo dei giorni di festa in Sicilia ĆØ un rituale, non ĆØ un pasto. Ci sono azioni che si ripetono sempre uguali, ma non stancano mai, strettamente legate al territorio.
Ecco, dunque, alcune cose che rendono unico il pranzo della domenica in Sicilia
“Lāamore”. Iniziamo da un ingrediente fondamentale. Il pranzo, in famiglia, ĆØ preparato con cura e amore. Ć una dimostrazione di affetto per i commensali che passa attraverso ingredienti e lente preparazioni.
“La pasta al forno”. Grande tradizione della domenica e dei giorni di festa in genere. Nella nostra bella terra di Sicilia, come diciamo sempre nella nostra rubrica, sono davvero tante le varianti, ognuna delle quali ĆØ legata alle diverse province. Da una ricetta allāaltra, cāĆØ una cosa che non cambia, la bontĆ .
“La compagnia”. Le classiche tavolate dei giorni di festa sono quelle con tanti commensali: genitori, figli, zii, cugini, nonni e parenti acquisiti. Tutti insieme per condividere la bontĆ di un pasto.
“La condivisione”. CāĆØ sempre spazio per un commensale in piĆ¹, si aggiunge tranquillamente una sedia. Questa ĆØ una delle peculiaritĆ di noi siciliani. Siamo accoglienti, affettuosi e amiamo circondarci di amici e parenti
“La lentezza”. Il pranzo dei giorni di festa i siciliani lo consumiamo lentamente. Non cāĆØ fretta di alzarsi e ogni boccone va assaporato come si deve, per rendere omaggio alla cuoca.
“La durata”. Sai quando ti siedi, ma non sai quando ti alzi. La bellezza di questo pasto ĆØ che puĆ² durare anche una giornata, e nessuno se ne lamenterĆ .
“Lāabbondanza”. Difficile contare con esattezza il numero delle portate. Quel che ĆØ certo, ĆØ che ĆØ un continuo arrivare di pietanze fumanti, che vengono passate da un commensale allāaltro per servirsi. Il primo, il secondo, i contorniā¦ CāĆØ davvero di tutto!
“La guantiera di dolci”. Non cāĆØ pranzo della domenica o dei giorni di festa senza il meraviglioso vassoio di dolcini appena arrivati dalla pasticceria. Immancabili i cannoli, i tartufi e i bignĆØ al cioccolato. Ognuno trova quello che preferisce e il tutto viene spazzolato alla velocitĆ della luce!
“La conversazione”. Durante il pranzo della domenica si conversa, eccome se si conversa! Si parla di tutto, ma principalmente delle ultime vicende, personali e non, dei commensali.
“Gli avanzi”. Vista lāabbondanza delle preparazioni, anche per il lunedƬ cāĆØ di che mangiare. E tutto sarĆ buono esattamente come il giorno prima.
Oggi vi proponiamo la Pasta al firno ncasciata con le melenzane. ( Come siamo soliti dire, questa ĆØ la nostra ricetta ma esistono tantissime varianti ed ognuno la realizza seguendo i propri gusti)
INGREDIENTI PER IL RAGĆ (PER 8 PERSONE)
5 Cipollette fresche
3 Carota
Sedano qb
800 gr Carne tritata di vitello
2 Conf. di passata di pomodoro
2 cucchiaini di concentrato di pomodoro
1 bicchiere vino bianco
Olio di oliva extravergine
Sale qb
(A piacere si possono aggiungere al ragĆ¹ pure i piselli)
INGREDIENTI PER LA PASTA
800 gr pasta Rigatoni
2 melanzane ovali nere
250 gr Caciocavallo fresco
100 gr Parmigiano
5 Uova fresche
Olio di semi extra vergine di oliva per friggere le melanzane.
(A piacere si puĆ² aggiungere oltre al caciocavallo, pure la mozzarella e tanti altri ingredienti seguendo il vostro gusto)
PREPARAZIONE
Come prima cosa preparate il ragĆ¹, perchĆ© deve cuocere a fuoco lento per un paio d’ore, potete prepararlo anche il giorno prima. Il RAGU’: In una pentola a bordi alti versate l’olio di oliva, tritate le cipollette, la carota e il sedano e soffriggete il misto per un paio di minuti a fuoco dolce. Aggiungete quindi la carne macinata e rosolatela insieme al trito a fuoco vivace mescolando finchĆØ la carne non abbia cambiato colore serviranno un paio di minuti.
Salate e sfumate con il vino. Lasciate evaporare un paio di minuti e quindi aggiungete la passata di pomodoro, coprite e lasciate cuocere a fuoco basso per un paio d’ore. Quasi a fine cottura aggiungete il concentrato di pomodoro e mescolate.
Mentre il ragĆ¹ cuoce e s’insaporisce per bene con gli odori, preparate le melanzane. Tagliatele per la lunghezza a fette sottili e mettetele a strati in uno scolapasta cospargendole con il sale, perderanno lāacqua di vegetazione e durante la frittura assorbiranno meno olio.
Adesso lavate le melanzane sotto l’acqua corrente e con carta da cucina tamponatele fino ad asciugarle completamente.
Ora friggetele in una padella grande e antiaderente con olio di oliva caldo.
Disponetele poi su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Cominciate a prepare tutto l’occorente per preparare la pasta incasciata, quindi tagliate il caciocavallo fresco a dadini , sbucciate le uova che in un pentolino precedentemente avete fatto bollire e diventare sode e dopo averle fatte raffreddare tagliatele a rondelle.
A questo punto fate cuocere i rigatoni in acqua leggermente salata. Scolateli a metĆ cottura versateli in una ciotola capiente e conditeli con un mestolo di ragĆ¹.
Versate un mestolo di ragĆ¹ sul fondo di una teglia di acciaio alta e livellate. Aggiungete uno strato di pasta, livellate e sistemate sopra uno strato di melanzane, il caciocavallo a cubetti e le uova sode a rondelle, ricoprite con abbondante ragĆ¹ e una spolverata dfi parmigiano grattugiato .
Passate allo strato successivo versando la rimanente pasta, livellate e aggiungete le melanzane, altro caciocavallo a cubetti, le uova, tutto il rimanente ragĆ¹ e il parmigiano rimanente. Infornate in forno preriscaldato a 180 Ā°C per circa 20 minuti.
Gli ultimi 4/5 minuti di cottura impostate la funzione del forno su modalitĆ grill che le formerĆ in superficie una crosticina molto golosa ed invitante.(Foto Web)
Buon appetito e buon carnevale da
( Panza e Prisenza)